C’è un grande tavolo bianco, sopra ci sono 1.200 vasi di piante e, intorno, circa 250 sedie, tutte diverse tra loro. Poi c’è chi sposta una sedia e la porta vicino ad una vetrata, lasciando che lo sguardo si perda oltre il vetro. C’è una ragazza che con la mano scansa delle foglie davanti a lei, aprendo un varco, e, se il ragazzo di fronte sorride nel modo giusto – pensa – potrei togliere il vaso e metterlo a terra, o spostarlo di lato. C’è chi si alza stanco dal tavolo, scende una rampa di scale, tira fuori dalla tasca una moneta e prende un frutto, con il naso pieno dei profumi del mercato. C’è un coworking a Lisbona che si chiama Second Home, dove ogni giorno molte persone vanno e vengono per lavorare e stare insieme
© Coworking Lisboa – Mercado da Ribeira, Lisbon | Second Home
Un ufficio nel mercato
Aperto nel 2017, il Second Home di Lisbona occupa il primo piano del Mercado do Ribeira, uno storico mercato della capitale portoghese. Gli elementi architettonici della struttura di fine ‘800, facciata eclettica ed interni in ferro e vetro, erano già stati ristrutturati nel 2014 e trasformati in un punto di attrazione, un luogo in cui ai banchi tradizionali del giorno si affiancano spazi in cui, anche nelle ore serali, è possibile mangiare e trascorrere il tempo libero.
Questo edificio, rinnovato e ri-abitato nel rispetto della sua storicità, è stato scelto come prima sede al di fuori dei confini britannici del progetto Second Home, nato a Londra con l’idea di fondo di fornire uno spazio di coworking che sia “Più di un semplice spazio di lavoro, quasi un modo di vivere”. Questa filosofia progettuale tende a creare luoghi di lavoro in cui il confine tra spazio esterno e spazi di vita privata si assottigli, un ambiente di biophilic design altamente tecnologico in cui sia possibile lavorare in assoluto comfort usufruendo di uno spazio proprio, ma con la possibilità di condividere, di avviare sinergie, di costruire un senso di comunità, uno stimolante circuito di idee e innovazione.
© Coworking Lisboa – Mercado da Ribeira, Lisbon | Second Home
Biofilia a servizio del benessere
Gli spazi della Second Home sono la concretizzazione di queste idee-guida: realizzato in materiali riciclati e sostenibili, l’ambiente è distribuito su un braccio a L, in cui trionfa la luce naturale proveniente sia da grandi vetrate distribuite su tutte le pareti laterali, sia da lucernari aperti nel tetto in cui è stata mantenuta l’originale copertura con capriate di ferro a vista. Nel lato lungo della L le postazioni di lavoro sono organizzate attorno ad un unico, sinuoso tavolo lungo 70 metri, che permette sia la condivisione, sia la privacy creata da 1200 piante che, oltre che da divisori, hanno funzione fonoassorbente, di moderare la diffusione della polvere e migliorare la qualità dell’aria.
Dalle serre è stato mutuato il sistema naturale di ventilazione, mentre raffreddamento e riscaldamento sono gestiti attraverso pannelli radianti a pavimento. Alla luce naturale si affiancano le cento lampade a LED che creano punti luce diffusi, mentre un attento uso dei colori esalta o smorza la luminosità a seconda della funzione degli spazi: nella parte che ospita le postazioni di lavoro la luminosità è massima, riflessa dal bianco di pareti e soffitti (con le capriate colorate di tinte tenui); pareti e strutture di un blu intenso rendono invece la luce più smorzata nel braccio corto della L, che ospita un lounge bar con aree di servizio che possono ospitare eventi e concerti, un’area biblioteca e quattro sale riunioni, in cui si svolgono anche lezioni di yoga e pilates.
Second Home Lisbona non è quindi solo uno spazio di lavoro attrezzato, confortevole e rilassante, un luogo che il Business Insider ha definito il “posto più cool al mondo in cui lavorare”, ma un vero sistema integrato che garantisce un alto livello di condivisione ed interscambio professionale e culturale, aumentando le possibilità di incontri utili allo sviluppo e alla circolarità delle idee, delle capacità imprenditoriali, della progettualità innovativa.